Bentrovati su Builded, la newsletter settimanale per chi costruisce davvero: business, startup, prodotti. Qui raccontiamo storie, strategie e riflessioni sul lato umano dell'innovazione. Senza scorciatoie, senza illusioni.
Chi sei quando non stai costruendo?
Apri il pc: call con il team. Pitch agli investitori. Email al consulente legale. Demo prodotto. Post su LinkedIn. One-to-one. Nel mezzo: Slack, Excel, Notion, Trello.
Se avanza tempo, costruisci l'azienda.
Essere founder oggi è interpretare dieci ruoli contemporaneamente: CEO, product manager, copywriter, recruiter, motivatore, terapeuta del team, frontman sui social.
Il problema non è (solo) il multitasking. È non sapere più dove finisce il ruolo e dove inizi tu.
La startup nasce da te. Ma a un certo punto comincia a inghiottirti.
Non guidi più il progetto: sei il progetto.
Ogni metrica diventa un riflesso del tuo valore. Ogni calo, un attacco personale.
Il camaleonte che si perde
Daniel Ek, founder di Spotify, ha vissuto anni da "CEO-trasparente": presente ovunque, incapace di capire chi stava diventando.
Whitney Wolfe Herd, co-fondatore di Tinder, ha raccontato quanto sia difficile restare sé stessi in un mondo che ti vuole iper-performante, iper-pubblico, iper-coerente.
Jack Dorsey (ex Twitter) era CEO di due aziende contemporaneamente, ma sembrava un monaco zen: identità rarefatta, forse troppo distante.
Tre stili opposti, stesso problema: nessun confine netto tra sé e il ruolo.
Lo psichiatra e filosofo svizzero Carl Gustav Jung lo diceva già un secolo fa:
"Più una personalità si adatta esternamente, più si impoverisce internamente."
Tradotto: più performi, più ti svuoti. Più ti adatti a ciò che serve, più smarrisci ciò che sei. E se non (ri)parti da un'identità integra, finisci per costruire solo maschere.
Il business come specchio rotto
Quando chi guida è “frammentato”, anche il progetto si frattura:
Priorità confuse che cambiano ogni settimana.
Vision che si rivoluziona ad ogni round
Team che non capisce più la direzione
Stanchezza mentale cronica
Alla lunga, essere mutevoli stanca. Non perché il cambiamento sia sbagliato, ma perché senza un centro, ogni adattamento diventa una fuga.
E ci ritroviamo come John Travolta in Pulp Fiction: confusi in casa nostra (l’azienda), a cercare qualcosa che abbiamo perso ma non ricordiamo cosa.
Ritrovare un centro
Quindi, qual è il punto?
Il punto non è scegliere un solo ruolo. Il punto è avere un baricentro da cui partire.
Sapere perché lo stai facendo.
Avere una visione che regge anche quando crollano i KPI.
Distinguerti dalla performance del tuo business.
Decidere quali ruoli ti servono e quali indossi solo per piacere agli altri.
Non si tratta di smettere di interpretare. Si tratta di costruire da dentro.
E tu? Hai ancora chiaro chi sei oltre ciò che costruisci?
Ti sei mai chiesto quante maschere indossi ogni giorno, e quale hai dimenticato di togliere?
Se ti va, rispondi a questa mail. Mi interessa davvero il tuo punto di vista.
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Grazie per aver letto fino a qui. Ci leggiamo settimana prossima.
PS: Se sei in ferie, buone vacanze!
Un saluto,
Filippo di Builded.